Nei comuni che applicano la tariffa puntuale RFID, l’identificazione dell’utenza che conferisce i rifiuti indifferenziati avviene attraverso un tag RFID posto sul bidone o sul sacco, associato a ciascun utente in maniera univoca.
Il D.M. del 20 aprile 2017 sulla tariffa puntuale, all’articolo 3, introduce il tema dell’identificazione delle utenze nell’applicazione del regime tariffario puntuale, stabilendo che questa “avviene mediante l’assegnazione di un codice personale ed univoco a ciascuna utenza”. Nello specifico, l’articolo 5 fissa i requisiti minimi dei sistemi di identificazione e misurazione puntuale della quantità di rifiuto: “1. L’identificazione dell’utenza a cui è associata la misurazione puntuale della quantità di rifiuto avviene in modalità diretta e univoca, attraverso idonei dispositivi elettronici di controllo integrati nel contenitore o nel sacco con cui il rifiuto è conferito, ovvero mediante idonee attrezzature installate in appositi punti di conferimento quali ad esempio i contenitori con limitatore volumetrico. Il riconoscimento avviene mediante il codice utenza, ovvero attraverso altre modalità di univoca identificazione che permettano di risalire al codice utenza anche attraverso ad esempio il codice fiscale dell’utente titolare dell’utenza e dei suoi familiari conviventi”.
E ancora, “2. I sistemi di misurazione puntuale devono consentire di: a) identificare l’utenza che conferisce mediante un codice univocamente associato a tale utenza oppure attraverso l’identificazione dell’utente che effettua i conferimenti; b) registrare il numero dei conferimenti attraverso la rilevazione delle esposizioni dei contenitori o dei sacchi oppure del conferimento diretto in contenitori ad apertura controllata a volume limitato o degli accessi nei centri comunali di raccolta effettuati da ciascuna utenza. I dispositivi e le modalità organizzative adottate devono garantire la registrazione di ciascun singolo conferimento, associato all’identificativo dell’utenza o del contenitore, con indicazione del momento del prelievo”.
Tariffazione puntuale: i metodi di identificazione dell’utenza
L’identificazione dell’utenza che conferisce il rifiuto avviene attraverso un codice a barre/QR Code o un tag RFID posto sul bidone o sul sacco dell’indifferenziato, associato a ciascun utente in maniera univoca. Entrambi i sistemi presentano vantaggi e svantaggi:
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Barcode/QR code
Il codice a barre o il QR Code viene stampato sul sacco e sul bidone: si tratta di un’operazione molto semplice e che ha un costo davvero esiguo, di pochi centesimi. Per contro, il codice è molto delicato, si sbiadisce facilmente a causa degli agenti atmosferici – sole, pioggia – e, soprattutto quando è stampato su un sacchetto, può rompersi o deformarsi. Inoltre, se da un lato il barcode o il codice QR richiede la lettura a vista – bisogna puntare esattamente nella sua direzione –, un’azione non particolarmente immediata durante la raccolta, dall’altro c’è il rischio che esso venga letto da terzi, mediante app e scanner sullo smartphone.
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Tag RFID
Il tag RFID viene apposto sul sacchetto, come tag adesivo, o sul bidone, come tag rigido, richiedendo un costo maggiore e comportando il rischio di poter essere rimosso, poiché è attaccato. I vantaggi però sono molteplici: il tag RFID ha una lunga durata, analoga a quella del contenitore su cui è posto – il bidoncino dura fino a 6 o 7 anni, di conseguenza il tag avrà una vita analoga. Può essere letto in qualsiasi posizione – dall’alto verso il basso e viceversa, da destra verso sinistra e viceversa, di lato –, senza allungare i tempi di raccolta. La lettura, infine, può avvenire sia per mezzo di un’antenna fissa montata sul mezzo sia di un lettore wearable indossato dall’operatore, lasciando ampia possibilità di scelta al comune e alla società di raccolta.
La registrazione dei conferimenti nella raccolta puntuale
Dopo aver stabilito se utilizzare il barcode o il tag RFID per identificare le utenze, il comune che adotta la tariffa puntualedeve decidere come registrare i conferimenti, scegliendo tra:
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Raccolta porta a porta e registrazione effettuata dall’operatore
La raccolta differenziata porta a porta prevede il ritiro del sacco o del bidone direttamente presso il domicilio dall’utenza. I conferimenti vengono registrati dall’operatore attraverso un dispositivo indossabile, identificando e contabilizzando il numero di svuotamenti del bidoncino oppure il numero di esposizioni del sacchetto da parte dell’utenza. Questa modalità non richiede alcun tipo di installazione né di manutenzione, è veloce e affidabile perché sfrutta la manualità dell’operatore, mentre la lettura di prossimità garantisce un dato particolarmente accurato.
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Raccolta porta a porta e registrazione con lettore fisso sul mezzo
I conferimenti vengono registrati da un dispositivo fisso montato sul camion per la raccolta. L’installazione dell’antenna, tuttavia, è un’operazione complessa, che richiede costi di manutenzione continui dovuti alla necessità di ritarare di frequente il mezzo. La lettura puntuale è effettuata avvicinando il mastello o il sacchetto al dispositivo e successivamente svuotando il contenuto del bidone o lanciando il sacco nel cassone del camion, richiedendo più tempo, senza contare che l’antenna durante la lettura può arrivare a perdere fino al 10% dei dati.
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Punti di raccolta (isole ecologiche)
Le isole ecologiche permettono di ridurre i costi di raccolta, perché sono i cittadini stessi a conferire il rifiuto nel centro comunale di raccolta, e offrono un vantaggio in termini di occupazione del suolo – non ci sono cestini e sacchetti vicino alle abitazioni – e un maggior decoro delle strade. D’altro canto, sono maggiormente soggette ad errori nell’acquisizione dei dati e non permettono di verificare eventuali conferimenti errati da parte dell’utenza.
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Cassonetti ad accesso controllato
Come le isole ecologiche, i cassonetti dotati di apertura controllata abbattono i costi legati alla raccolta e permettono di occupare una minore porzione di suolo. Anch’essi però non consentono la verifica dei conferimenti errati; hanno inoltre un costo elevato, richiedono una manutenzione continua e il loro funzionamento è più complesso e va necessariamente illustrato all’utente.
I punti di misurazione nella tariffazione puntuale
Il punto di misurazione puntuale è rappresentato:
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Dall’operatore, che indossa un dispositivo wearable per la lettura puntuale
Il wearable un costo accessibile, non richiede alcuna installazione; la lettura ravvicinata del tag RFID o del barcode posti sul sacco o sul bidone, da parte dell’operatore, garantisce un’elevata precisione e affidabilità del dato. L’operatore può verificare eventuali conferimenti sbagliati da parte dell’utente, legati ad una errata differenziazione dei rifiuti.
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Dal mezzo di raccolta dei rifiuti, sul quale viene installato un dispositivo fisso per la lettura
L’installazione dell’antenna fissa è complessa e richiede un elevato investimento iniziale, oltre ai costi legati alla manutenzione. La precisione e l’affidabilità hanno un livello medio, ma questo sistema non consente di verificare eventuali conferimenti errati.
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Dai cassonetti
Il cassonetto ad accesso controllato è dotato di una calotta superiore che si apre esclusivamente con un badge o una card per identificare l’utenza e registrare i conferimenti. Garantisce un’elevata precisione e affidabilità, ma non permette la verifica dei conferimenti sbagliati, data l’assenza dell’operatore.
Dal confronto emerge che, per la tariffa puntuale:
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la migliore tecnologia per identificare il conferimento è la tecnologia RFID
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il metodo più efficace per registrare i conferimenti è il porta a porta;
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il punto di misurazione più efficiente è l’operatore.